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copertina ein Prosit 2020

Ci sono manifestazioni che ti entrano nel cuore e Ein Prosit è una di quelle! Dopo venti edizioni tra le montagne quest’autunno la kermesse eno-gastronomica più famosa dellìarco alpino, si è spostata in pianura, in città, a Udine per l’esattezza.

Più bella? Più brutta? Aumentato il successo? Più seguita? Se ne sono dette tante, io non lo so e non sta a me giudicare. Io so solo che a me mancava sentir parlare di degustazioni, presentazioni, grandi chef, cene, nel luogo dove tutto ha avuto inizio: nel Tarvisiano! E questo mio senso di mancanza quest’estate è stato appagato.

Per adesso ci dobbiamo accontentare di Ein Prosit summer edition. In questa strana estate 2020, abbandonati il lungomare e le dighe di Grado ritorna tra le montagne l’hanno vista nascere.

L’edizione 2020 inevitabilmente ne esce cambiata. Niente bagni di folla, assaggi ed eventi lungo le strade.

Nessuna mostra e degustazione nella magia di Palazzo Veneziano a Malborghetto, ma una tre giorni diversa, all’insegna di territorio, cultura e gastronomia.

Turismo esperenziale nel Tarvisiano.

Territorio, cultura e gastronomia dicevamo, allora parliamo di questo: di vivere tre giorni alla scoperta di luoghi e sapori, magari poco conosciuti della nostra regione. Ein Prosit si è spostata tra le valli e le montagne. È salita fino ai Laghi di Fusine e nella la meno nota, ma bellissima Val Bartolo permettendo di scegliere tra innumerevoli attività:

Le foreste attorno alla val Bartolo
Le foreste che bisogna attraversare per giungere in Val Bartolo

Il Forest Bathing, un’attività di terapia forestale all’insegna dell’anti-stress, della rigenerazione psico-fisica, del recupero del ritmo naturale e del divertimento, che permette di vivere la foresta di Tarvisio in modo diverso e rilassante, respirandone odori ed aromi.

Torniamo alla parte culinaria, con tutto un susseguirsi di presentazioni , che vedono chef di montagna, come Ana Ros e Ricardo Gaspari, insegnare e presentare le loro masterclass .

Se non vi sentite chef in erba o degustatori e all’imparare preferite il mangiare, vi consiglio le cene in cui gli chef stellati e di fama internazionale come, Ana Ros, Ricardo Gaspari, Alessandro Dal Degan ed Emanuele Scarello si sfidano a scoprire e farci scoprire i piatti della cucina tradizionale della Valcanale con rivisitazioni firmate dal loro estro

Lo so il risotto alla camomilla e lavanda di dal Degan è indimenticabile, il capriolo alla cera e polline d’api della Ros è una delizia pari soltanto agli spaghetti al pino mugo di Gaspari, però che vi posso dire io amo i sapori della tradizione, i piatti poveri delle nostre terre e della nostre nonne e allora lascio ai gourmet tutte queste leccornie e vi racconto di:

Innovazione e tradizione

I vari ristoranti del territorio, in questo periodo presentano menù a tema e a prezzo fisso (molto onesto secondo me) in cui rielaborano i piatti della tradizione. iIn questi weekend io ho scelto quelli secondo me più particolari, sia per le portate proposte, ma soprattutto per le location ospitanti: due baite in due luoghi incantevoli.

I laghi di Fusine

Il lago di Fusine inferiore visto dalla terrazza della capanna Edelweiss
Il lago di Fusine inferiore visto dalla terrazza della capanna Edelweiss

Dei laghi di Fusine e dell’hotel ristorante Edelweiss e delle sue spettacolari minestre vi ho già parlato, ma perchè non parlarne di nuovo?

Nell’incanto della terrazza affacciata sul lago di Fusine inferiore, (mentre al superiore si ultimavano i preparativi per i grandi concerti di No Borders – ma questa è un altra storia), ho potuto assaporare un menù che spazia tra sapori della mitteleuropa, dagli spätzle al frico, dalla torta al vino ai salumi locali.

Il menù di Ein Prosit proposto dalla capanna Edelweiss sul lago di Fusine
Il menù di Ein Prosit proposto dalla capanna Edelweiss sul lago di Fusine

E se a questo vi aggiungessi anche splendidi funghi porcini freschi? Vabbè erano fuori menù ma come rinunciarvi?

Delizia nell’incanto!

La Val Bartolo

Sabato invece gita nella incontaminata e selvaggia Val Bartolo! Non la conoscete?

Non sapete cosa vi siete persi!

La Val Bartolo è una piccola valle laterale che dall’abitato di Camporosso si insinua tra le Alpi Friulane fino al confine con l’Austria.

La val Bartolo è una valle strana, sconosciuta i più, di non facile accesso, perchè per arrivarci bisogna percorrere una stretta strada forestale che tra ripidi contrafforti di rocce a strapiombo (qui a metà circa infatti troviamo pure una palestra diroccia dove poter provare l’ebrezza dell’arrampicata) costeggia il torrente Bartolo per aprirsi sul finire in una sorta di valle incantata che ricorda i verdi prati di Heidi.

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Scorci dalla val Bartolo

All’inizio della valle incantata troviamo un piccolo gioiellino della cucina di montagna la Baita di Beatrice, dove in questi giorni veniva proposto un menù a base di tradizioni, alle volte anche dimenticate, piccolo gioiellino incastonato nel verde della valle.

Gli interni e gli estrni della Baita da Beatrice.
Particolari degli interni e degli esternidella Baita da Beatrice

L’avete mai assaggiata la panada?

Io sì sabato, così ho scoperto cos’è e che è pure buona!😋 Molto buona!

Poi a questa delizia vi associo pure un tagliere di ottimi salumi e formaggi del territorio, costine di cervo con patate e un ottimo strudel.

Il menù alla baita di Beatrice in Val Bartolo alla summer edition di Ein Prosit 2020
Il menù alla baita di Beatrice

Che altro posso dire?

Ein prosit!

5 commenti su “Ein Prosit tra le valli del tarvisiano”

  1. Non conoscendo l’evento non saprei dire se fosse meglio prima o no, ma a giudicare dalle tue immagini direi proprio che questa nuova versione non è niente male! Adoro la montagna e adoro mangiare, per cui la tentazione di organizzare una vacanza da quelle parti ora è davvero forte!

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