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Via Rossetti una strada molto amata da Saba

Le tre vie – Via Rossetti

Così inizia Le Tre Vie, una delle poesie che il nostro concittadino Umberto Saba ha dedicato alla nostra amata Trieste e in particolare alla strada delle mie passeggiate: via Rossetti e che ben si addice a descrivere queste strane giornate che stiamo vivendo.

C’è a Trieste una via dove mi specchio
nei lunghi giorni di chiusa tristezza:
si chiama Via del Lazzaretto Vecchio.

Io, in queste giornate di chiusura, in via Lazzaretto Vecchio (che per i non triestini si trova parallela alle Rive – l’arteria lungomare che divide il centro cittadino dal mare Adriatico) non ci posso certamente arrivare. Il mare in fondo alle sue laterali mi è anche solo alla vista e al pensiero precluso perchè non fa neppure lontanamente parte dei miei 500 metri di raggio..

Tra case come ospizi antiche uguali,
ha una nota, una sola, d’allegrezza:
il mare in fondo alle sue laterali.

Via Rossetti

Nei miei 500 metri di libertà però, posso godere della “via della gioia e dell’amore“, anche se solo in parte, perchè via Rossetti è troppo lunga, per poterla percorrere nella sua interezza, in sicurezza e rispettando le leggi attuali.

Gli alberi di via Rossetti, un immagine della seconda parte della via e dei suoi filari di alberi.
Gli alberi della via Rossetti

ma la via della gioia e dell’amore
è sempre Via Domenico Rossetti .

Non lamentiamoci però. Se il Saba la trovava degna di questa descrizione anche noi possiamo trovar da essa un po’ di lietezza (il poeta mi contaggia, a breve scriverò in versi anche io!). Infatti semplicemente camminando, mi son tornati in mente i versi di questa poesia, che descrive le vie cittadine, soffermandosi a lungo, proprio sulla nostra amata via Rossetti.

Via Rossetti la sua parte suburbana


Questa verde contrada suburbana ,
che perde dì per dì del suo colore,
che è sempre più città, meno campagna,
serba il fascino ancora dei suoi belli
anni, delle sue prime ville sperse,
dei suoi radi filari d’alberelli.

La prima parte della via Rossetti ancora caratterizzata da colori suburbani.
La parte iniziale di via Rossetti, che è più città e meno campagna

Sempre per i forestieri, Via Rossetti è una lunga arteria che collega il centro cittadino, (inizia in Viale XX Settembre) con le zone est della città. Ai tempi di Saba si inoltrava tra campagne, ville e filari di alberi. In queste giornate di rarefatta sospensione temporale mi sono trovata anche io camminado, nella sua parte centrale, a notare come il grigio delle belle case, dal sapore austroungarico, lasci ancor oggi spazio alla vastità del colore verde, non più delle campagne, ma delle giovani foglie di vecchi ippocastani (ultimamente sostituiti da più giovani tigli) che costeggiano i suoi marciapiedi e i giardini che su essa si affacciano.

Chi la passeggia in queste ultime sere
d’estate, quando tutte sono aperte
le finestre, e ciascuna è un belvedere,
dove agucchiando o leggendo si aspetta,
pensa che forse qui la sua diletta
rifiorirebbe all’antico piacere
di vivere, di amare lui, lui solo;
e a più rosea salute il suo figliolo.

I muretti che si affacciano sulla via Rossetti nascondono alla vista giardini e parchi ricordo di tempi passati
Gli alberi in via Rossetti nascondono dietro ai muri di cinta spazi verdi in cui aspettare

Via Rossetti e la sua parte che un tempo fu campagna

Non ci crederete ma, come dice Saba, in questi giorni il silenzio e il poco traffico permettono proprio di udire nuovamente i discorsi che sfuggono attraverso le finestre aperte o le grida dei bambini felici, che corrono dietro ad un pallone nei giardini che ancora contraddistinguono i condomini e le ville della via.

Le finestr delle case che si affacciano sulla via Rossetti, da cui si odono discorsi e risate di bambini
Le case della via Rossetti con le finestre aperte sulla speranza

Ok io passegiando, non aspetto e non sogno certo la mia bella, (anche perchè le leggi oggi mi impedirebbero di incotrarmi con il mio amato) come faceva il nostro poeta, però vi assicuro che, soffermandosi anche soltanto un pochino, oggi si riesce a respirare lo stesso sentimento: di chi dietro alle finestre agucchiando o leggendo si aspetta… il rifiorir dell’antico piacere di viverea più rosea salute.

Primo viaggio letterario nei 500 metri terminato: via Rossetti

Insomma che vi posso dire? Umberto Saba, non solo tanti anni orsono, ha descritto in modo vivido e ancor puntuale questa importante arteria della nostra città. ma è riuscito ad anticipare anche i sentimenti di chi cammina e di chi dietro alle porte e ai muri sperando aspetta…di poter partire per nuove passeggiate e nuovi viaggi.

3 commenti su “Le tre vie – Via Rossetti”

  1. Trieste è davvero la città letteraria per eccellenza e mi piace molto la tua idea di dedicare spazio agli autori che l’hanno amata e descritta. La poesia di Saba, che non conoscevo, sembra scritta adesso e “i lunghi giorni di chiusa tristezza” sono proprio i nostri. Continuerò a seguire i tuoi racconti che mi hanno già appassionato, complimenti!

    1. Grazie per l’apprezzamento! Mi fa molto piacere. L’idea in effetti è nata proprio in questi frangenti di “reclusione”.
      Ho idea di proporre nuovi abbinamenti scrittori, romanzi, luoghi sia su Trieste che sul FVG.

    2. TRIESTE FA SCHIFO, IO CI ABITO DA 25 ANNI, CI SONO NATA. CI SONO PIU MOTORINI CHE PERSONE, SONO TUTTI MALEDUCATI, NON SI PUO FARE NINTE, E’ MOLTO MA MOLTO INQUINATA. IN RIESPILOGO TRIESTE NIN E’ UN CITTA ADATTA A PERONE GIOVANI

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