Ho già più volte detto che amo il teatro e quest’anno lo amo ancor di più. La stagione teatrale 2021-2022 a Trieste sembra partire nel migliore dei modi. Tutti i teatri cittadini hanno proposto programmi ricchi e variegati tra essi la programmazione del teatro Rossetti tra musical e prosa si preannuncia particolarmente stuzzicante.
Il Teatro Rossetti, con molto coraggio e un pizzico, forse di sana d’incoscienza, nonostante i tanti timori e incertezze che la situazione attuale presenta, ha proposto un programma con ben 51 spettacoli che, come recita lo slogan di quest’anno, sono stati messi assieme “per Pensare, Sognare, Ridere e Vivere”.
Che dire allora? Diciamo solo che la prosa a Trieste al Politeama Rossetti ha preso il via, in questa metà di ottobre, con un grande classico del teatro italiano.
Inaugurata con la prosa a Trieste la stagione teatrale del Rossetti
Primo spettacolo, La Bottega del Caffe” di Carlo Goldoni.
Come da tradizione anche in questa stagione teatrale 2021-2022 a Trieste viene inaugurata da una produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, quest’anno con la regia del neo direttore Paolo Valerio.
Parlare di prime teatrali in questo periodo, ancora di pandemia è per lo meno sui generis perché di solito parlando di prime teatrali si parla di mondanità, di abiti eleganti, di baci e di abbracci, di brindisi. Per il momento invece accontentiamoci di raccontare di test green pass superato, di una sala quasi completamente gremita, di dieci o più attori in scena.
Tutte cose che sanno di normalità, ma che ancor adesso profumano di libertà.
Piccoli accenni di grande evento comunque li abbiamo potuti testare con una rosa bianca all’ingresso, gradito omaggio per le signore e un campione di caffè in barattolo per i gentili ospiti di sesso maschile (in tempi come questi tutto è più che ben accetto).
La Bottega del Caffè di Goldoni a iniziare questa stagione teatrale
Ma torniamo al nostro Goldoni e al suo tavolino di bar in una piazzetta veneziana .
All’apertura della scena troviamo l’impiccione Don Marzio, interpretato da Michele Placido, seduto in un campiello veneziano, dietro a lui possiamo intravvedere uno spaccato di architettura e vita veneziana. Proprio come don Marzio curiosa nelle vite di tutti i suoi concittadini, la scenografia proposta in questo allestimento permette a noi spettatori di entrare nelle case e nella vita della Venezia goldoniana.
Questa scena ci accompagnerà per tutta la durata della rappresentazione. Attorno al tavolino, lungo i balconi e alle finestre del campiello si affacceranno i personaggi e le storie di Venezia e dei sui abitanti.
Bari, pellegrine, nobili in bolletta, negozianti e sensali tutto ruoterà intorno a don Marzio, signore del gossip. Il creatore di “fake news” (come si direbbe oggi) sarà l’esempio, purtroppo ancora molto contemporaneo, di un uomo troppo innamorato della sua voce e del ficcanasare sulla vita altrui.
Il mondo disegnato in scena ci parla quindi di epoche e mondi lontani nel tempo ma l’agire umano, i sentimenti ci portano a rivivere situazioni e avvenimenti sempre attuali e a noi fin troppo noti.
Lasciamo adesso Venezia e la sua prosa per immergerci in atmosfere completamente diverse e trasferendo nel musical a Trieste le del West End londinese.
Al via anche la stagione musical del teatro Rossetti
Un anno fa era stato annunciato: il palco del teatro Rossetti si sarebbe trasformato in un pezzettino di West End, ospitando due grandi del musical d’oltre manica, Daniel Koek e Kerry Ellis.
Non facile il percorso triestino di questo spettacolo.
La pandemia, le chiusure, le quarantene e gli “stop and go” hanno solo rallentato questo incontro e un anno dopo apparire, in esclusiva nazionale, a Trieste “West End Sessions”.
Anche quest’anno, ad onor del vero, la prima della stagione musical e grandi eventi del Rossetti non è stata fortunatissima, avendo dovuto conquistare il suo spazio tra le notizia di cronaca del lunedì più nero della storia recente di Trieste. Infatti, mentre la protesta e i disordini regnavano sovrani in varie parti della città, al teatro Rossetti di Trieste abbiamo potuto godere di un momento di pace e serenità.
Il West End sbarca a Trieste
Sul palco i due grandi interpreti di tanti musical internazionali, hanno messo in scena un concerto intimo, elegante, elettrizzante. Tra duetti e assoli, Daniel Koek e Kerry Ellis hanno raccontato la loro storia sfiorando le più belle arie dei musical.
Per chi se lo fosse perso una piccola clip di presentazione
Il ritorno del musical a Trieste sul palco del teatro Rossetti
Recital, duetti e concerti a onore del vero a Trieste però ne avevamo già visti nella passata stagione teatrale e durante gli eventi estivi, quello che realmente mancava, da troppo tempo, era un musical vero e proprio. Ci ha pensato la Compagnia dell’Alba a colmare questa lacuna portando in scena, in versione musicale uno dei classici della letteratura americana: Piccole donne.
Ci mancava tantissimo il musical a Trieste, due anni di attesa sono veramente troppi.
Ci hanno pensato Jo March e le sue sorelle a riportarlo in scena, con una versione musicale di uno dei romanzi più letti e più famosi in assoluto: Piccole donne.
se vi dico
“Natale non è Natale senza regali”, si lamentò Jo, sdraiata sulla coperta.
“È così spiacevole essere poveri!” sospirò Meg, abbassando lo sguardo sul suo vecchio vestito.
“Non è giusto che alcune bambine possano avere tutto ciò che desiderano e altre non abbiano niente”, aggiunse la piccola Amy, tirando su con il naso con aria offesa.
“Ma abbiamo il papà e la mamma, e la compagnia una dell’altra”, disse Beth compiaciuta dal suo angolo.
A queste parole la luce del caminetto sembrò come ravvivare i quattro giovani visi, che però si rabbuiarono subito quando Jo disse tristemente: “Ma papà non c’è, e non lo vedremo ancora per molto.” Non disse “forse mai”, ma ciascuna di loro aggiunse in silenzio queste parole, pensando al padre lontano, sul campo di battaglia.
Piccole donne – Louisa May Alcott, 1868)
Tutti penso abbiamo letto il romanzo o ne abbiamo visto una delle tante trasposizioni cinematografiche, ma pochi però hanno visto la sua trasposizione in musica. In Italia direi quasi nessuno, perché se a Broadway questo progetto visto la luce già nel 2005, con grande successo (collezionando diverse nomination ai Tony Award, al Drama Desk Award e all’Outer Critics Circle Award dello stesso anno), nel nostro paese la tournée è iniziata proprio a Trieste.
In scena ben 11 interpreti che si destreggiano tra duetti, mobili accatastati e proiezioni multimediali, raccontando le bizze di Jo, la dolcezza di Beth, la signorilità di Meg e la frivolezza di Amy. Ma siamo sicuri che questi aggettivi riescano a tratteggiare i caratteri delle sorelle March? Io non ne sarei così sicura, perciò in attesa di poter rivedere a teatro o sul grande schermo le vicende delle nostre 4 piccole donne io mi vado a rileggere il libro…