Come ho detto nel precedente articolo, iniziamo un viaggio fra le tante anime di una Trieste da scoprire. Andiamo alla ricerca della Trieste romana e lo facciamo con una breve passeggiata, che dal mare ci porterà sulla vetta del principale colle cittadino, attraverso uno dei rioni simbolo della Trieste antica, Citta vecchia.
Trieste romana – Uno dei più interessanti itinerari archeologici di Trieste
Per scoprire l’anima più vera della città dobbiamo partire dalla Trieste antica.
Per farlo bisogna abbandonare le rive triestine, con il mare, i palazzi in stile mitteleuropeo, i caffè storici, i loro tavolini al sole e inerpicarsi tre le ombreggiate e fresche stradine di Trieste Città Vecchia, il rione triestino che conserva spirito, monumenti e vestigia delle tante epoche della città.
Partiamo allora alla scoperta di questo itinerario archeologico di Trieste antica, perché qui nascosta tra stradine, tavolini, botteghe artigianali, sapori, odori e colori tipici, troveremo la storia!
Trieste romana
Sotto la Trieste moderna, asburgica e mitteleuropea, giacciono vestigia della romana Tergeste, fondata verso la metà del I secolo a.c.
L’antica città di Tergeste posta sul versante nord-occidentale del colle di San Giusto, oggi si trova quasi totalmente nel o, a meglio dire, sotto il quartiere dell’attuale Citta Vecchia.
Ovviamente, come sempre quando si parla di resti romanici il loro ritrovamento non è stato semplice ma a Trieste neppure oggi trovarli e visitarli è semplicissimo.
Prima di partire alla scoperta degli itinerari archeologici di Trieste romana, vediamo velocemente un po’ di storia tergestina.
La storia della Trieste antica – Tergeste
Etimologicamente, il toponimo di Trieste deriva dal venetico Tergeste, formato da – terg – “mercato” ed – este – suffisso tipico dei toponimi venetici.
I fatti che precedono l’invasione romana del territorio triestino sono frammentari e neppure molto chiari. Si ricorda la presenza degli Istri, antica tribù venetica dimorante nell’Istria, con forti legami con gli Illiri, storici nemici dei romani.
I Romani descrissero gli Istri come un feroce popolo di pirati, protetti dalle loro coste rocciose. Ci vollero due campagne militari da parte dei Romani per domarli definitivamente nel 177 a.C. La regione fu poi chiamata insieme alla parte veneta X Regio “Venetia et Histria”, che divenne l’antico confine nord-orientale dell’Italia. (fonte wikipedia)
A seguito della conquista romana (II secolo a.C.), l’Urbe di Tergeste iniziò a sviluppandosi progressivamente sul versante nord-occidentale dalla sommità del colle di San Giusto verso il mare Adriatico.
La costa a quel tempo era più arretrata rispetto ad oggi. Il mare ricopriva i palazzi del comune, della regione, della questura e pure la prefettura, arrivando fino a Cavana e a via del Teatro romano.
Quasi quasi… ci facciamo un pensierino? Che dite?
Proprio da qui infatti inizia uno degli itinerari archeologici più interessanti, quel percorso tra la Trieste romana, che oggi inizieremo a percorrere.
La prima memoria della Trieste romana infatti, la troviamo proprio qui, ai piedi del colle di San Giusto, tra via Donota e via del Teatro Romano:
Il teatro romano
Il “teatro romano”, imponente costruzione risalente alla fine del I secolo a.C. è forse la testimonianza più suggestiva dell’antica Tergeste.
Sembra sia stato costruito, adagiato a sfruttare il naturale declinare del colle di San Giusto, a partire dalla fine del I secolo e l’inizio del II secolo d.C. All’epoca il teatro veniva utilizzato per spettacoli pubblici, perlopiù rappresentazioni teatrali. Le sue gradinate, costruite sfruttando la naturale pendenza del colle, ospitavano dai 3.500 ai 6.000 spettatori, qui le fonti sono discordanti. Più che un vero e proprio teatro romano esso si basa sul modello di teatro greco, al quale vennero apportate alcune modifiche, non chiedetemi di più perché non so…
I romani quindi potevano godere di un teatro vista mare, non male direi!
Non potevano però passeggiare per piazza Unità e neppure fare “liston” sul molo Audace… no no bocciata l’idea al molo Audace non si rinuncia!
Prima di addentrarci nella citta Vecchia alla ricerca di altre tracce di Trieste romana, diamo velocemente uno sguardo al “primum templum et Cathedrale” di Trieste, quella chiesa di San Silvestro, che un po’ per forme e stile ricorda la basilica di San Giusto, che troveremo alla fine della nostra salita. Ok non siamo proprio in epoca romana antica infatti la costruzione della basilica si fa risalire probabilmente al secolo XI o XII, ma la chiesetta val bene una disgressione.
Chiesa di San Silvestro
Sulla facciata di questa piccolissima, ma affascinante basilica romanica, fa bella mostra di sé un rosone; davanti a quella che fu la porta principale, possiamo ammirare un piccolo portico, anch’esso romanico con sopra un campanile, evoluzione di una più antica torre da difesa, posta lungo le mura cittadine.
Da ciò possiamo già desumere due cose:
- il mare a Trieste un tempo era molto più arretrato di oggi, con buona gioia degli amanti della tintarella e buona pace dei catastrofisti. Da cosa lo sappiamo? Dalle strutture portuali individuate tutto attorno al teatro romano.
- le mura a difesa della città sorgevano all’inizio del colle di San Giusto, infatti proprio ai piedi della scalinata che porta alla chiesa di San Silvestro si può ancor oggi ammirare il resto di un torrione.
La storia di questa chiesa è lunga e variegata e piena di vicessitudini: si dice che questa sia stata la casa delle prime cristiane triestine, le due martiri Tecla ed Eufemia. Una lapide ci ricorda anche che la chiesa fu messa al pubblico incanto per volere dell’imperatore Giuseppe II e acquistata dalla Comunità Evangelica di confessione Elvetica, che la restaurò e la riaprì al culto dedicandola a Cristo Salvatore. A questi alla fine del 1800 si affiancò la comunità valdese ed ancor oggi la chiesa è dedicata a questi culti.
Torniamo ora alla nostra Urbe romana e ai suoi monumenti e per scoprirli inoltriamoci in quella che a Trieste viene chiamata Città Vecchia.
Per farlo dobbiamo camminare in salita! Ma siamo a Trieste e questo è normale! Perciò indossiamo scarpe comode, facciamo due respiri profondi e partiamo!
Trieste Città Vecchia
Il prossimo resto romano che incontriamo sulla nostra strada è l’Arco di Riccardo, risalente alla seconda metà del I secolo a.C. Antica porta cittadina o forse ingresso monumentale ad un tempio, oggi simbolo di quella Trieste antica che sulle vestigia del passato vuole far rinascere e riqualificare le sue zone più dimenticate.
Sì perché Trieste Citta Vecchia e i suoi monumenti storici negli ultimi decenni sono stati interessati da un grande progetto di rinascita e riqualificazione urbana, che ha portato alla trasformazione di questa parte città da zona degradata, pericolante, fatiscente, in molte parti chiusa al transito in uno dei salotti buoni della città. Oggi luogo di incontri, cultura e convivialità.
Proprio qui all’ombra dell’arco di Riccardo infatti si trovano ristoranti famosi, bar, locali tipici pronti a deliziarci con veloci spuntini, caffè o pranzi e cene in piena regola, magari mentre si partecipa ad un happening culturale o a una mostra mercato dell’artigianato tipico.
Arco di Riccardo
Ma torniamo alla nostra passeggiata sul colle di san Giusto e al nostro arco di Riccardo.
Perché si chiama così?
Trieste città dai mille nomi fantastici
Perché si chiami così non ci è dato di sapere! Siamo a Trieste e, come da tradizione, tutte le cose hanno più nomi, spesso fantasiosi e pure un po’ goliardici.
La tradizione ricondurrebbe il nome al leggendario passaggio in città di Carlo Magno o di Riccardo Cuor di Leone, in partenza per le Crociate. Le più recenti ipotesi degli storici, invece vedrebbero in esso una corruzione del nome del “cardo”, la strada romana che collegava il nord e il sud delle città romane. Una o l’altra ipotesi sinceramente non so, entrambe, conoscendo i triestini e la loro fantasia però mi sembrano verosimili.
Riposati? Ripartiamo allora con l’ardua salita! Eh sì fatevene una ragione Trieste è quasi tutta in salita e bisogna faticare, ma il percorso è breve e siamo quasi a metà!
La breve passeggiata, che dal mare porta velocemente al punto più alto della città, tra suggestioni culinarie, panorami inusuali, scoperte artigianali ed artistiche fa poi facilmente dimenticare la piccola fatica.
In realtà la sommità del colle può essere, ovviamente raggiunta anche comodamente in auto o con i mezzi pubblici e vi svelo che è in uso anche un comodo ascensore (posto nel park alle spalle di piazza Unità e a fianco del teatro romano), capace in pochi istanti di trasportarci dal livello del mare fino in cima al colle di San Giusto. Però le cose sudate hanno sempre un fascino maggiore perciò… ripartiamo!
Su, su non fatevi tentare siamo già a metà e Trieste val pure una fatica.
Volete poi mettere la linea che se ne guadagna!
Il colle di San Giusto
Ritemprati dalla sosta in piazzetta ad ammirare l’arco e a sorseggiare un buon caffè o un aperitivo accompagnato da prodotti locali saliamo velocemente le strette stradine di citta Vecchia per raggiungere la sommità del colle di San Giusto e immergerci nella storia antica della nostra Tergeste.
Risalendo il colle altre piccole si possono poi fare piccole digressioni a scoprire la via dei capitelli, frantoi, sepolcreti e antiquarium vari.
Noi però proseguiamo dritti verso la sommità, perché il colle di San Giusto è a mio vedere un piccolo compendio di storia triestina, che dalla Trieste antica, passa alla Trieste romana, poi medievale e perché no anche attuale.
Oramai però ho scritto troppo, allora sapete che vi dico, del colle di san Giusto della sua cattedrale, del suo castello e delle sue tante storie vi parlerò nel prossimo articolo.