Vai al contenuto
Copertina due anni di TBF min

Le mie prime due edizioni del TriesteBookfest, di libri e di Festival a loro dedicati!

Più di due anni sono passati da quando ho iniziato a collaborare con il TriesteBooKFest.
Era ottobre 2019 quando ho visto un post di una mia amica che diceva che il TriesteBookFest, il festival del libro e dei lettori che si tiene, da oramai sei edizioni, a Trieste,  cercava volontari per la prossima edizione.

TriesteBookFest: Il Festival letterario di Trieste

Avevo da poco smesso di occuparmi della mia vecchia attività, l’estate stava finendo e il tempo a disposizione era tantissimo, 12 ore in ufficio oggi mi sembrano un ricordo lontano, ma vi devo confessare alle volte mi mancano… e lo so e chi mi conosce lo sa, non sono tutta normale, lavorare mi piace e anche gli orari stressanti.
Vabbè, al solito non divaghiamo, in quel lontano ottobre mi sono detta:
E dai proviamoci! E ho risposto alla call. Da quel momento tanto è cambiato, sono entrata in un mondo fatto di festival letterari a Trieste, di programmazioni, preparazione, ricerca volontari e ospiti, di call, videocall, post social, di orari del treno, di bandi regionali, di fondi, di rendicontazioni e di fondi che non bastano mai.

Potrei raccontarvi tutto ciò ma vorrei farlo in modo diverso, vorrei farvi vivere il festival dal suo interno.

Potrei semplicemente raccontarvi quanti ospiti abbiamo avuto in queste due edizioni, di quanto fossero importanti, di quanto i loro libri siano popolari e venduti in tutto il mondo, ma sarebbe troppo semplice e non renderebbe merito. Perciò vi racconterò il TriesteBookFest a modo mio.

Trieste Book Fest 2019

TriesteBookFest 2019

Potrei riassumervi il mio primo Festival, potrei parlarvi del TriesteBookFest 2019, di cosa gli ospiti ci abbiano raccontato, di quanto fosse bello l’auditorium del museo Revoltella, gremito. Potrei parlarvi di come Federico Faggin abbia interagito con gli studenti, di Paolo Rumiz, di Wlodeck Goldkorn e di tanti altri, ma questo lo potete trovare sui giornali seri della nostra città, regione e anche su qualche nazionale e internazionale.

Trieste Book Fest 2019

Invece vi racconterò delle corse alla stazione, di voli spostati, di treni in ritardo, di cene con Mario Calabresi e di pranzi con Matteo Bussola, di concerti jazz, di degustazioni con reading letterari al supermercato. Vi parlerò di caffè presi con gli autori, di autografi e strette di mano.
Vi racconterò delle corse alla stazione, di voli spostati, di treni in ritardo, di cene con Mario Calabresi e di pranzi con Matteo Bussola, di concerti jazz, di degustazioni con reading letterari al supermercato. Vi parlerò di caffè presi con gli autori, di autografi e strette di mano. 


Vi dirò di quanto queste persone siano semplici e simpatiche, vi racconterò di quanto fossero buoni i dolcetti regalati da Simonetta Agnello Hornby, di come Gabriella Greison abbia riempito di fiammelle la mia Instagram story, di quando Luisa Pozzar mi abbia corretto perché nella fretta in un post l’avevo chiamata Laura; di come Alessandro Barbaglia di sia messo a chiacchierare con uno studente suo compaesano, incontrato per caso durante la presentazione al caffè San Marco e di come io abbia scoperto grazie al Triestebookfest che quel Paolo Iannaccone, ospite alla libreria Minerva altro non sia che il don Paolo, parroco che ha seguito mio nonno negli ultimi momenti della sua vita.

Poi però tutto è cambiato: la spensieratezza, sempre mescolata all’ansia di un evento in diretta, dal vivo, sono trasformate perché è arrivato: TriesteBookFest 2020, ah no forse è meglio dire TriesteBookFest 2021 che tutto ha cambiato

TriesteBookFest 2020

Potrei lamentarmi di sta pandemia, che tutto scuote e tutto trasforma. Potrei raccontarvi di riunioni che prima si svolgevano davanti a un aperitivo e che di colpo si sono trasformate in videocall su Zoom. Potrei dirvi di chat di gruppo che mai smettono di “bippare”, di lavori condivisi, di organizzazioni tutte al telefono o on line. Potrei raccontarvi di eventi un po’ in presenza e un po’ online, perché alla presenza non si rinuncia (ma lo streaming è meglio averlo, perché non si sa mai…), del pubblico ridotto, degli eventi solo su prenotazione, solo con mascherina, solo distanziati. Potrei raccontarvi di come le informazioni e le modalità di fruizione rischiassero di diventare più lunghe del programma stesso.
Potrei spiegarvi come è difficile gestire (e per fortuna io di questo non mi sono mai occupata) gli ospiti po’ in streaming, un po’ on line, di come sia complesso fare una diretta con un presentatore in carne e ossa e uno scrittore in collegamento o con il moderatore on line e gli ospiti sul palco.
Non vi basta? Posso aggiungervi che anche il pubblico si raddoppia, chi in presenza e chi dietro uno schermo e questo a dire il vero, secondo me è un bene perché anche persone lontane o impossibilitate per orari e impegni ci hanno potuto conoscere, seguire e apprezzare. Potrei dire che da ogni male nasce un bene, ma no io continuo a sperare che il mondo torni quello di prima, con un pochino di tecnologia in più, perché quella buona, non vogliamo perderla.

Trieste Book Fest 2019 - il festival letterario a Trieste
Sala gremita nell’edizione 2019

Il TriesteBookFest 2020 e la pandemia

Potrei raccontarvi del Trieste Book Fest 2020, nato in momenti di serenità, direi quasi di euforia, pieno di idee e di buoni propositi ma poi sprofondato nell’incubo della piena pandemia.
Potrei dirvi dello sconforto, delle cancellazioni, degli spostamenti, degli eterni rinvii, della decisione di fare slittare il festival da ottobre 2020 a maggio 2021, nella speranza (poi realizzata) di poter andare dal vivo e con pubblico.
Potrei ricordare come il tema Venti di libertà che più che un tema sia poi diventato un sogno, quasi una preveggenza.

Banner Triestebookfest maggio 2021

Posso rivivere l’emozione dei primi eventi all’antico caffè San Marco della conferenza stampa, con lo streaming che non andava per mancanza di copertura intenet; della prima diretta streaming con i ragazzi del Mondo Unito (filata tutta liscia, grazie ad un arteficio del nostro mago dello straming, che si è inventato una copertura impossibile), delle “chiacchierate ibride”, come quella tra Matteo Caccia, on line, intervistato da Fabiana Martini in presenza o le mattinate più tradizionali, tutti seduti al tavolino, con la mascherina, con la maestra Marsi (non proprio tradizionale a dire il vero, perché la maestra Marsi io ero abituata a vederla a scuola, non al bar), che ci racconta del suo ultimo libro.


Adesso dovrei raccontarvi di come anche dopo lo spostamento nella tradizionale sede del Festival (l’Auditorium del Revoltella) tutto sia filato liscio, di come i collegamenti con Massini e Larsson, che tanta paura ci avevano creato siano scivolati via, lisci come l’olio.
Potrei dirvi del pubblico gentile e ordinato, di come quasi tutti si siano diligentemente prenotati e nessuno abbia creato problemi, di come alle tradizionali presentazioni di libri si sia potuto aggiungere anche qualche evento più variopinto, con la presenza sul palco di più ospiti, anche accompagnati da musica e illustrazioni.

TriesteBookFest il Festival letterario di Trieste

Potrei scrivere di tutto questo e in realtà alla fine mi sa che già lo sto facendo ma vorrei raccontarvi anche il mio TriesteBookfFest, di quanta fatica, quanta trepidazione e quanta ansia ci sia dietro alla preparazione di un Festival letterario a Trieste, come credo in ogni parte del mondo.

I miei primi due TriesteBookFest

Vi dirò della paura che qualcosa possa andare storto, che qualche autore non arrivi in tempo, causa magari un treno in ritardo, una coincidenza mancata.

Vi racconterò di post scritti di notte, delle correzioni all’ultimo minuto, di errori e refusi, di nomi sbagliati (ma sempre corretti), magari seduti su un autobus di linea, mentre tutti intorno pensano: sta gente sempre con il cellulare in mano sta’.

Vi spiegherò come si apre un roll up (voi lo sapete come si apre?), della paura, che proprio quello che hai aperto tu si chiuda facendo fare a tutti una figuraccia, di programmi che non bastano mai, di corse all’ultimo istante a farsi stampare poster e questionari.

Vi posso raccontare di magliette bianche e della paura di sporcarle, vi posso raccontare di risate e foto rubate in chat volontari in cui condividere impressioni e dubbi.

screenshot 20191020 210813 gallery 1
Lo staff e i volontari Trieste Book Fest 2019

Voglio raccontarvi di come tre donne e un manipolo di volontari, con pochissimi mezzi e tanta voglia abbiano messo in piedi un evento del genere, voglio farvi conoscere la libertà di immaginare sogni possibili, impossibili, realizzati o soltanto sognati, viaggi con la fantasia e reali.

Triestebookfest-2020
Staff dei Venti di libertà

Tante altre cose potrei raccontarvi, ma invece io vi do appuntamento al prossima nuova fantasmagorica edizione di Triestebookfest e di come assieme ad Angela, Daniela e Loriana (le mitiche organizzatrici) adesso nello staff del TriesteBookFest 2021-2022 ci sarò anche io aiutarle a continuare il loro viaggio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.