Trieste è una città diversa, umorale, quasi stagionale. Possiamo dire che esistono le quattro stagioni di Trieste.
A ben guardare nella storia della città. probabilmente troviamo tantissime anime e probabilmente ben più di quattro stagioni, ma io adesso mi riferisco proprio alle stagioni atmosferiche.
Trieste città diversa
Si sa lo dicono in tanti: Trieste città diversa, città dalle tante anime, dalle tante sfumature. Città mutevole, cangiante e aggiungo io anche stagionale.
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Trieste si dice abbia tante anime: asburgica, mediterranea, italiana, balcanica, di frontiera, letteraria, scientifica, turistica e quella di ponte di culture e civiltà.
Trieste è nei fatti e nella sua natura una città diversa, per vari motivi unica.
Ha una conformazione particolare: (rac)chiusa tra il suo mare e le sue colline, con l’Europa alle spalle e il Mediterraneo ai suoi piedi.
Le anime, le sfumature, le culture di questa strana città variano infatti a seconda di come la si guardi e da dove la si guardi ma mutano anche al mutare delle stagioni.
Cioè la Trieste che si visita in estate è diversa da quella invernale? E quella primaverile non è uguale a quella autunnale?
Sì proprio così, volevo intendere proprio questo! Esistono le quattro stagioni di Trieste e adesso cerco di spiegarvi cosa intendo.
E allora quando visitare Trieste?
Cosa varia al variare delle quattro stagioni? Proviamo a scoprirlo assieme.
I mutamenti stagionali e non solo di Trieste
Abbiam detto che la Trieste invernale, non è uguale alla Trieste estiva e la Trieste primaverile differisce dalla Trieste autunnale, ma perché vi chiederete voi?
Facciamo ancora una piccola premessa, la città è molto legata al suo passato, ma al contempo ama cambiare (beh insomma… forse non troppo). Trieste in realtà ama cambiare ma lo fa restando uguale a se se stessa e sempre fedele alla sua unicità.
La città ama vestirsi di nuovi colori, sapori e odori a seconda di chi la guarda, di chi la vive e del periodo dell’anno in cui si trova.
Tutte le città mutano livrea e colori al variar delle stagioni, obietterete voi.
Certo è ovvio ma Trieste muta non solo colori, muta proprio anima!
Vediamo in dettaglio le quattro stagioni di Trieste
La Trieste invernale quindi è differente dalla Trieste estiva, l’autunno a Trieste si veste di colori e atmosfere uniche e la primavera regala scorci e spazi nuovi e rinnovati.
Allora quando bisogna visitarla?
Beh Trieste è sempre bella e andrebbe vista in ogni stagione per poterla capire e apprezzare appieno, tutte le sue sfumature e le sue anime.
Vediamo allora nello specifico queste quattro stagioni di Trieste e iniziamo con la Trieste invernale.
Trieste d’inverno
La Trieste invernale è Mitteleuropa!
Tutta racchiusa nei suoi bar, nei suoi caffè letterari, nei suoi teatri, nei suoi musei nella sua cultura. In inverno a Trieste si respira letteratura, si sentono gli echi di Joyce, Svevo, Magris, si sente sussurrare lo spirito austroungarico e riecheggiare in ogni cantuccio i versi di Saba.
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In inverno i sapori che si assaporano in città sono germanici, ungheresi, slavi, alle volte persino russi. Trieste sa di cannella, di cioccolato, di capo in B (il famoso cappuccino triestino), di crauti, di cotto e kren e di Sacher, di putizza, di presnitz e di Lubjanska.
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La Trieste invernale, spesso spaventa i forestieri. Sa di nord Europa, di straniero, di Bora, di freddo e di pioggia.
In realtà Trieste in inverno va visitata perché gli inverni triestini sono perlopiù relativamente miti.
La temperatura media oscilla sui 5-9° a gennaio, il mese più freddo. Le giornate di pioggia sono rare, febbraio è di fatto, secondo le statistiche il mese meno piovoso dell’anno. Facciamoci come sempre aiutare da Wikipedia.
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Le giornate di Bora (esperienza che cmq andrebbe fatta) certo ci sono, ma non sono la maggioranza e poi quelle che spaventano sono quelle di Bora scura, quando il vento è molto forte (le raffiche superano anche i 100 km/h, il cielo è annuvolato, la temperatura scende, soprattutto quella percepita). Ma di queste giornate, di cui tanto si parla e si scrive, tanto da aver creato quasi delle leggende metropolitane e un museo ad esse dedicato, nella realtà sono pochissime.
L’inverno a Trieste è per lo più sinonimo di giornate terse, frizzanti, molto spesso gradevoli. Ideali per godersi un caffè al sole sui tavolini all’aperto, con tramonti mozzafiato e panorami incantati che abbracciano mare e monti. E il mare d’inverno a Trieste forse riesce a dare il suo massimo.
Probabilmente a un turista distratto e poco avvezzo ai suoni e agli odori del mare invernale può dare un senso di malinconia e di tristezza, personalmente però non capisco il perché.
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Il mare d’inverno è vita!
Le passeggiate sulle rive triestine o sul molo Audace nelle terse giornate d’inverno, scaldati dal sole con un leggero venticello che schiarisce le idee, Beh credo non abbiano prezzo.
Il mare d’inverno a Trieste, credo sia un’esperienza tutta da vivere per poter capire l’essenza del mare e della città.
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Da non perdere in inverno:
- I caffè storici –
- Le librerie storiche
- Il museo della Bora –
- Musei e mostre –
Trieste in estate
Trieste in estate, invece si apre a sud, ad abbracciare il suo mare.
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Diventa molto Mediterranea, un tutt’uno con le sue coste e ai suoi “bagni” (ops scusate in italiano si dice stabilimenti balneari, a Trieste invece in estate si va al bagno!). Sa di gelati, di pranzi e cene all’aperto, di pesce, di spaghetti con i pedoci (le cozze), di aperitivi e di spritz sul mare.
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Le giornate e i triestini si allungano verso le costiere, il mare entra in città e ne diventa parte integrante. I triestini veri vivono con la brandina (il lettino prendisole) in auto o sul motorino e il costume addosso, pronti per assaporare ogni istante di sole e di acqua.
A Trieste il mare è vissuto da mattina presto a sera tardi, nelle giornate più calde (ma non solo in quelle) la riviera barcolana, ma anche i “bagni” più cittadini, il Pedocin e l’Ausonia si animano fino a notte fonda con picnic, cene romantiche, aperitivi modaioli e musica.
Trieste in estate diventa più meridionale del sud. Ogni occasione è buona per sdraiarsi al sole e fare un “tocio” (un piccolo tuffo, una nuotatina in mare). La passeggiata di Barcola nei mesi più freddi meta di corse, di passeggiate, di chiacchiere seduti su una panchina o su un muretto si trasforma. La passeggiata si trasforma in un’immensa spiaggia libera e viene ricoperta in ogni suo minimo spazio di asciugamani, sedie, brandine, ombrelloni.
A Trieste chi viene da via si meraviglia e dice che si prende sole sui marciapiedi, i più schizzinosi si scandalizzano perchè le signore triestine passeggiano felicemente in bikini mentre le automobili sfrecciano accanto sulla strada costiera.
In effetti il lungomare di Barcola è tutto uno stabilimento balneare attrezzato a tutti gli effetti: ci sono le scalette per la discesa al mare, le docce, i bagni, i bagnini, i bar e in alcune zone pure gli spogliatoi, perciò i triestini hanno perfettamente ragione a utilizzare il lungomare di Barcola come una spiaggia.
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A Trieste però non c’è solo Barcola, tutta la costiera è un susseguirsi di baie e di insenature dove prendere il sole, qui contornati solo dalla natura.
Lungo il litorale triestino poi si susseguono anche svariati stabilimenti balneari e circoli nautici privati dove si può prendere il sole al riparo dagli occhi indiscreti dei turisti. se poi ci si sposta nelle frazioni di Muggia, Duino, Santa Croce e Sistiana poi si trovano marine e strutture turistiche per ogni esigenza.
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Come vivere la Trieste d’estate
- La costiera e le sue tantissime baie e baiette in cui prendere il sole e immergersi nell’acqua cristallina
- La riviera Barcolana
- Il pedocin – Lo stabilimento balneare con il muro in mezzo, in cui la zona uomini e la zona donna sono separate. un servizio del Time
- Le serate in riva al mare a gustare una cena, un’apericena o semplicemente un aperitivo.
- I picnic sui prati carsici e i rebecchin o nelle Ozmize, le tipiche trattorie dell’atipiano carsico, dove gustare vino e prodotti tipici del territorio.
- La baia di Sistiana e il Villaggio turistico di Portopiccolo, con i suoi alberghi, bar ristoranti, piscine, spiagge private, marine e terme sempre a picco sul mare.
- La Grotta Gigante che oltre a essere incantevole ha pure un microclima costante e piuttosto freddino, che ben si sposa con le calde giornate estive.
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Trieste a primavera
Trieste in primavera si veste di nuovi colori. Le colline del Carso, penetrano città cambiandone la veste, il grigio e il marrone degli alberi spogli, lascia spazio al verde delle nuove gemme, al bianco dei pruni fioriti e al giallo di Forsythie, Ginestre e Cornus. Primule, Violette, Iris colorano prati e giardini dando alla città un’aria di festa e di allegria.
Assieme ai fiori anche i triestini si risvegliano dal torpore invernale e dall’austerità mitteleuropea e iniziano il cambiamento che li trasformerà in eterni vacanzieri nella loro città.
La primavera a Trieste è cangiante, mutevole, quasi istantanea, la città al primo raggio di sole si trasforma in una località diversa, dove riflessione e cultura si trasformano in svago e divertimento.
“Una vita in vacanza” potrebbe essere la colonna sonora della vita del triestino tipico in primavera-estate.
Corriamo al mare! E stiamo all’aria aperta!
Diventa il pensiero principale di bambini, ragazzini e pensionate.
Qualcuno dice che i triestini sono come le “sariandole” (le lucertole) all’uscita del primo raggio di sole si lasciano baciare.
In effetti al primo raggio di sole passeggiate, parchi e giardini si riempiono di runner, ciclisti o semplici camminatori. Ma non solo gli sportivi (che in realtà a Trieste non si fermano mai nemmeno nelle giornate più fredde e piovose) rinascono a nuova vita, anche le signore rispolverano sedie e tavolini e si accomodano in pineta o sotto il sole a leggere un libro, giocare a carte o semplicemente chiacchierare con le amiche.
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La Trieste invernale e nordica inizia il suo cambiamento e più il sole diventa duraturo e le temperature aumentano più il cambiamento diventa radicale.
Quindi cosa fare a Trieste in primavera?
Visitare i suoi Castelli
- Il Castello di Miramare e soprattutto il suo parco che in questa stagione si riempie di fiori e colori
- Il colle di San Giusto con il suo Castello, i resti romani, la cattedrale e il museo archeologico Winkelman
- Il castello di Muggia
- Il castello di Duino e la splendida passeggiata Rilke
I castelli sono visitabili tutto l’anno, per maggiori informazioni consultare il sito turismo FVG
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Solo castelli a primavera a Trieste?
No! Di certo! Imperdibili sono anche le passeggiate sui sui sentieri panoramici. A Trieste si possono fare delle bellissime passeggiate sul Carso. La scelta è vastissima: sentieri che si insinuano tra i boschi ma soprattutto passeggiate sui ciglioni carsici da cui godere di incantevoli panorami sulla città e sul Golfo. permettono di seguire la costa friulana a ovest fino a Grado e nelle giornate terse anche a Lignano e a est l’Istria fino alla sua punta Salvore.
Solo mare nei paesaggi triestini? No!
Nelle giornate limpide dietro al mare, quasi a ergersi da esso, ecco apparire, guardando verso il Friuli, le Dolomiti con le loro vette innevate e guardando verso la Slovenia imponente il Monte Maggiore.
Passeggiate consigliate:
- Strada Napoleonica da Opicina a Prosecco
- Sentiero della Salvia a santa Croce
- Sentiero Globojner a Padriciano
- Sentiero Rilke a Duino
- Salita alla chiesa di Monrupino
- Visita a Monte Grisa il tempio mariano che domina Trieste
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In primavera poi riapre al pubblico anche il Faro della Vittoria, rilevante monumento nazionale che offre al visitatore la possibilità di osservare la città da un punto di vista panoramico imperdibile e inusuale. (il faro è visitabile da aprile a novembre, per gli orari consultare il sito ufficiale).
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E in autunno?
Trieste d’autunno
Beh vi sembrerà strano ma l’autunno secondo me è la stagione più bella a Trieste, certo può capitare la giornata di “neverin”, in cui la Bora inizia a fare le prove e magari pure la pioggia decide di venire in visita, ma nella maggior parte delle giornate il clima è splendido e perfetto per godersi una colazione o un pranzo all’aperto in riva al mare o una passeggiata serale lungo il canale, o a bordo mare o perché no nel mare percorrendo il mitico Molo Audace.
Il mare infatti mantiene l’aria temperate e le rocce del Carso scaldano la terra, il sole poi riesce a riscaldare strade e piazze cittadine rendendo in mesi di ottobre, novembre e spesso anche dicembre soleggiati e temperati.
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Certo ogni tanto capita che il mare si rabbui e soprattutto nelle ore serali ricopra la città di una romantica (beh mica tanto, a me le nebbia non piace) nebbia di mare. Spesso questo fenomeno però ricopre soltanto le zone vicine al mare, lasciando le alture e gran parte città baciate dal sole (eh sì uno dei vantaggi di vivere in una città tutta in salita).
Ma quindi che fare in autunno a Trieste?
Cose da fare nella magia dell’autunno triestino
- Visitare la città:
- Piazza Unità
- Canale di Ponterosso
- Città vecchia con le sue botteghe artigianali e i suoi ristoranti e negozi di prodotti tipici
- Passeggiare sulle rive alla sera per godere dei magici riflessi della città sul mare
- Entrare nel mare camminando e sedendosi ad ammirare i tramonti sul Molo Audace
- scoprire la Trieste romana, con i suoi monumenti:
- Teatro romano
- Arco di Riccardo
- Foro romano
- Resti romani e musei archeologici
- E infine come non perdersi nella magia dei colori del Carso triestino.
Della magia del foliage sul Carso a Trieste abbiamo già parlato in un precedente articolo.
P.S. Se non vi basta ricordate che nel periodo autunnale a Trieste e in tutto il Friuli Venezia Giulia è possibile vivere antichissime dolci tradizioni di Halloween, tramandate da secoli.
Ovviamente questi sono solo consigli e mie impressioni. Trieste è bella in ogni stagione e le cose da vedere si possono intercambiare come meglio si crede (salvo periodi di apertura e chiusura di alcuni siti).
Quindi qual è la vostra Trieste preferita? In che stagione pensate sia meglio visitarla?