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Le quattro stagioni di Trieste

Le quattro stagioni di Trieste

Trieste è una città diversa, umorale, quasi stagionale. Possiamo dire che esistono le quattro stagioni di Trieste.

A ben guardare nella storia della città. probabilmente troviamo tantissime anime e probabilmente ben più di quattro stagioni, ma io adesso mi riferisco proprio alle stagioni atmosferiche.

Trieste città diversa

Si sa lo dicono in tanti: Trieste città diversa, città dalle tante anime, dalle tante sfumature. Città mutevole, cangiante e aggiungo io anche stagionale.

Panorami triestini Trieste vista dall Napoleonic

Trieste si dice abbia tante anime: asburgica, mediterranea, italiana, balcanica, di frontiera, letteraria, scientifica, turistica e quella di ponte di culture e civiltà. 

Trieste è nei fatti e nella sua natura una città diversa, per vari motivi unica.

Ha una conformazione particolare: (rac)chiusa tra il suo mare e le sue colline, con l’Europa alle spalle e il Mediterraneo ai suoi piedi.
Le anime, le sfumature, le culture di questa strana città variano infatti a seconda di come la si guardi e da dove la si guardi ma mutano anche al mutare delle stagioni.

Cioè la Trieste che si visita in estate è diversa da quella invernale? E quella primaverile non è uguale a quella autunnale?

Sì proprio così, volevo intendere proprio questo! Esistono le quattro stagioni di Trieste e adesso cerco di spiegarvi cosa intendo.

E allora quando visitare Trieste?

Cosa varia al variare delle quattro stagioni? Proviamo a scoprirlo assieme.

I mutamenti stagionali e non solo di Trieste

Abbiam detto che la Trieste invernale, non è uguale alla Trieste estiva e la Trieste primaverile differisce dalla Trieste autunnale, ma perché vi chiederete voi?

Facciamo ancora una piccola premessa, la città è molto legata al suo passato, ma al contempo ama cambiare (beh insomma… forse non troppo). Trieste in realtà ama cambiare ma lo fa restando uguale a se se stessa e sempre fedele alla sua unicità.
La città ama vestirsi di nuovi colori, sapori e odori a seconda di chi la guarda, di chi la vive e del periodo dell’anno in cui si trova.

Tutte le città mutano livrea e colori al variar delle stagioni, obietterete voi.

Certo è ovvio ma Trieste muta non solo colori, muta proprio anima!

Vediamo in dettaglio le quattro stagioni di Trieste

La Trieste invernale quindi è differente dalla Trieste estiva, l’autunno a Trieste si veste di colori e atmosfere uniche e la primavera regala scorci e spazi nuovi e rinnovati.

Allora quando bisogna visitarla?
Beh Trieste è sempre bella e andrebbe vista in ogni stagione per poterla capire e apprezzare appieno, tutte le sue sfumature e le sue anime.

Vediamo allora nello specifico queste quattro stagioni di Trieste e iniziamo con la Trieste invernale.

Trieste d’inverno

La Trieste invernale è Mitteleuropa!

Tutta racchiusa nei suoi bar, nei suoi caffè letterari, nei suoi teatri, nei suoi musei nella sua cultura. In inverno a Trieste si respira letteratura, si sentono gli echi di Joyce, Svevo, Magris, si sente sussurrare lo spirito austroungarico e riecheggiare in ogni cantuccio i versi di Saba.


In inverno i sapori che si assaporano in città sono germanici, ungheresi, slavi, alle volte persino russi. Trieste sa di cannella, di cioccolato, di capo in B (il famoso cappuccino triestino), di crauti, di cotto e kren e di Sacher, di putizza, di presnitz e di Lubjanska.

La Trieste invernale, spesso spaventa i forestieri. Sa di nord Europa, di straniero, di Bora, di freddo e di pioggia.
In realtà Trieste in inverno va visitata perché gli inverni triestini sono perlopiù relativamente miti.

La temperatura media oscilla sui 5-9° a gennaio, il mese più freddo. Le giornate di pioggia sono rare, febbraio è di fatto, secondo le statistiche il mese meno piovoso dell’anno. Facciamoci come sempre aiutare da Wikipedia.

Dati meteo Trieste
Dati meteo Trieste 1971-2000 – fonte Wikipedia

Le giornate di Bora (esperienza che cmq andrebbe fatta) certo ci sono, ma non sono la maggioranza e poi quelle che spaventano sono quelle di Bora scura, quando il vento è molto forte (le raffiche superano anche i 100 km/h, il cielo è annuvolato, la temperatura scende, soprattutto quella percepita). Ma di queste giornate, di cui tanto si parla e si scrive, tanto da aver creato quasi delle leggende metropolitane e un museo ad esse dedicato, nella realtà sono pochissime.

L’inverno a Trieste è per lo più sinonimo di giornate terse, frizzanti, molto spesso gradevoli. Ideali per godersi un caffè al sole sui tavolini all’aperto, con tramonti mozzafiato e panorami incantati che abbracciano mare e monti. E il mare d’inverno a Trieste forse riesce a dare il suo massimo.

Probabilmente a un turista distratto e poco avvezzo ai suoni e agli odori del mare invernale può dare un senso di malinconia e di tristezza, personalmente però non capisco il perché.

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Il mare d’inverno è vita!

Le passeggiate sulle rive triestine o sul molo Audace nelle terse giornate d’inverno, scaldati dal sole con un leggero venticello che schiarisce le idee, Beh credo non abbiano prezzo.

Il mare d’inverno a Trieste, credo sia un’esperienza tutta da vivere per poter capire l’essenza del mare e della città.

Da non perdere in inverno:
  • I caffè storici –
  • Le librerie storiche
  • Il museo della Bora –
  • Musei e mostre –

Trieste in estate

Trieste in estate, invece si apre a sud, ad abbracciare il suo mare.

La rosa dei Venti del Moli Audace

Diventa molto Mediterranea, un tutt’uno con le sue coste e ai suoi “bagni” (ops scusate in italiano si dice stabilimenti balneari, a Trieste invece in estate si va al bagno!). Sa di gelati, di pranzi e cene all’aperto, di pesce, di spaghetti con i pedoci (le cozze), di aperitivi e di spritz sul mare.

Le giornate e i triestini si allungano verso le costiere, il mare entra in città e ne diventa parte integrante. I triestini veri vivono con la brandina (il lettino prendisole) in auto o sul motorino e il costume addosso, pronti per assaporare ogni istante di sole e di acqua.

A Trieste il mare è vissuto da mattina presto a sera tardi, nelle giornate più calde (ma non solo in quelle) la riviera barcolana, ma anche i “bagni” più cittadini, il Pedocin e l’Ausonia si animano fino a notte fonda con picnic, cene romantiche, aperitivi modaioli e musica.

Trieste in estate diventa più meridionale del sud. Ogni occasione è buona per sdraiarsi al sole e fare un “tocio” (un piccolo tuffo, una nuotatina in mare). La passeggiata di Barcola nei mesi più freddi meta di corse, di passeggiate, di chiacchiere seduti su una panchina o su un muretto si trasforma. La passeggiata si trasforma in un’immensa spiaggia libera e viene ricoperta in ogni suo minimo spazio di asciugamani, sedie, brandine, ombrelloni.

A Trieste chi viene da via si meraviglia e dice che si prende sole sui marciapiedi, i più schizzinosi si scandalizzano perchè le signore triestine passeggiano felicemente in bikini mentre le automobili sfrecciano accanto sulla strada costiera.

In effetti il lungomare di Barcola è tutto uno stabilimento balneare attrezzato a tutti gli effetti: ci sono le scalette per la discesa al mare, le docce, i bagni, i bagnini, i bar e in alcune zone pure gli spogliatoi, perciò i triestini hanno perfettamente ragione a utilizzare il lungomare di Barcola come una spiaggia.

Le quattro stagioni di Trieste Estate chiringuito

A Trieste però non c’è solo Barcola, tutta la costiera è un susseguirsi di baie e di insenature dove prendere il sole, qui contornati solo dalla natura.

Lungo il litorale triestino poi si susseguono anche svariati stabilimenti balneari e circoli nautici privati dove si può prendere il sole al riparo dagli occhi indiscreti dei turisti. se poi ci si sposta nelle frazioni di Muggia, Duino, Santa Croce e Sistiana poi si trovano marine e strutture turistiche per ogni esigenza.

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Come vivere la Trieste d’estate
  • La costiera e le sue tantissime baie e baiette in cui prendere il sole e immergersi nell’acqua cristallina
  • La riviera Barcolana
  • Il pedocin – Lo stabilimento balneare con il muro in mezzo, in cui la zona uomini e la zona donna sono separate. un servizio del Time
  • Le serate in riva al mare a gustare una cena, un’apericena o semplicemente un aperitivo.
  • I picnic sui prati carsici e i rebecchin o nelle Ozmize, le tipiche trattorie dell’atipiano carsico, dove gustare vino e prodotti tipici del territorio.
  • La baia di Sistiana e il Villaggio turistico di Portopiccolo, con i suoi alberghi, bar ristoranti, piscine, spiagge private, marine e terme sempre a picco sul mare.
  • La Grotta Gigante che oltre a essere incantevole ha pure un microclima costante e piuttosto freddino, che ben si sposa con le calde giornate estive.
Le quattro stagioni di Trieste Estate chiringuito

Trieste a primavera

Trieste in primavera si veste di nuovi colori. Le colline del Carso, penetrano città cambiandone la veste, il grigio e il marrone degli alberi spogli, lascia spazio al verde delle nuove gemme, al bianco dei pruni fioriti e al giallo di Forsythie, Ginestre e Cornus. Primule, Violette, Iris colorano prati e giardini dando alla città un’aria di festa e di allegria.

Assieme ai fiori anche i triestini si risvegliano dal torpore invernale e dall’austerità mitteleuropea e iniziano il cambiamento che li trasformerà in eterni vacanzieri nella loro città.

La primavera a Trieste è cangiante, mutevole, quasi istantanea, la città al primo raggio di sole si trasforma in una località diversa, dove riflessione e cultura si trasformano in svago e divertimento.

“Una vita in vacanza” potrebbe essere la colonna sonora della vita del triestino tipico in primavera-estate.

Corriamo al mare! E stiamo all’aria aperta!

Diventa il pensiero principale di bambini, ragazzini e pensionate.

Qualcuno dice che i triestini sono come le “sariandole” (le lucertole) all’uscita del primo raggio di sole si lasciano baciare.

In effetti al primo raggio di sole passeggiate, parchi e giardini si riempiono di runner, ciclisti o semplici camminatori. Ma non solo gli sportivi (che in realtà a Trieste non si fermano mai nemmeno nelle giornate più fredde e piovose) rinascono a nuova vita, anche le signore rispolverano sedie e tavolini e si accomodano in pineta o sotto il sole a leggere un libro, giocare a carte o semplicemente chiacchierare con le amiche.

Trieste e il suo mare in primavera

La Trieste invernale e nordica inizia il suo cambiamento e più il sole diventa duraturo e le temperature aumentano più il cambiamento diventa radicale.

Quindi cosa fare a Trieste in primavera?

Visitare i suoi Castelli

  • Il Castello di Miramare e soprattutto il suo parco che in questa stagione si riempie di fiori e colori
  • Il colle di San Giusto con il suo Castello, i resti romani, la cattedrale e il museo archeologico Winkelman
  • Il castello di Muggia
  • Il castello di Duino e la splendida passeggiata Rilke

I castelli sono visitabili tutto l’anno, per maggiori informazioni consultare il sito turismo FVG

Solo castelli a primavera a Trieste?

No! Di certo! Imperdibili sono anche le passeggiate sui sui sentieri panoramici. A Trieste si possono fare delle bellissime passeggiate sul Carso. La scelta è vastissima: sentieri che si insinuano tra i boschi ma soprattutto passeggiate sui ciglioni carsici da cui godere di incantevoli panorami sulla città e sul Golfo. permettono di seguire la costa friulana a ovest fino a Grado e nelle giornate terse anche a Lignano e a est l’Istria fino alla sua punta Salvore.

Solo mare nei paesaggi triestini? No!

Nelle giornate limpide dietro al mare, quasi a ergersi da esso, ecco apparire, guardando verso il Friuli, le Dolomiti con le loro vette innevate e guardando verso la Slovenia imponente il Monte Maggiore.

Passeggiate consigliate:

  • Strada Napoleonica da Opicina a Prosecco
  • Sentiero della Salvia a santa Croce
  • Sentiero Globojner a Padriciano
  • Sentiero Rilke a Duino
  • Salita alla chiesa di Monrupino
  • Visita a Monte Grisa il tempio mariano che domina Trieste
Trieste vista dal faro della Vittoria

In primavera poi riapre al pubblico anche il Faro della Vittoria,  rilevante monumento nazionale che offre al visitatore la possibilità di osservare la città da un punto di vista panoramico imperdibile e inusuale. (il faro è visitabile da aprile a novembre, per gli orari consultare il sito ufficiale).

Il faro della Vityoria a Trieste

E in autunno?

Trieste d’autunno

Beh vi sembrerà strano ma l’autunno secondo me è la stagione più bella a Trieste, certo può capitare la giornata di “neverin”, in cui la Bora inizia a fare le prove e magari pure la pioggia decide di venire in visita, ma nella maggior parte delle giornate il clima è splendido e perfetto per godersi una colazione o un pranzo all’aperto in riva al mare o una passeggiata serale lungo il canale, o a bordo mare o perché no nel mare percorrendo il mitico Molo Audace.

Il mare infatti mantiene l’aria temperate e le rocce del Carso scaldano la terra, il sole poi riesce a riscaldare strade e piazze cittadine rendendo in mesi di ottobre, novembre e spesso anche dicembre soleggiati e temperati.

Trieste in autunno Sistiana

Certo ogni tanto capita che il mare si rabbui e soprattutto nelle ore serali ricopra la città di una romantica (beh mica tanto, a me le nebbia non piace) nebbia di mare. Spesso questo fenomeno però ricopre soltanto le zone vicine al mare, lasciando le alture e gran parte città baciate dal sole (eh sì uno dei vantaggi di vivere in una città tutta in salita).

Ma quindi che fare in autunno a Trieste?

Cose da fare nella magia dell’autunno triestino
  • Visitare la città:
    • Piazza Unità
    • Canale di Ponterosso
    • Città vecchia con le sue botteghe artigianali e i suoi ristoranti e negozi di prodotti tipici
    • Passeggiare sulle rive alla sera per godere dei magici riflessi della città sul mare
    • Entrare nel mare camminando e sedendosi ad ammirare i tramonti sul Molo Audace
    • scoprire la Trieste romana, con i suoi monumenti:
      • Teatro romano
      • Arco di Riccardo
      • Foro romano
      • Resti romani e musei archeologici
  • E infine come non perdersi nella magia dei colori del Carso triestino.

Della magia del foliage sul Carso a Trieste abbiamo già parlato in un precedente articolo.

P.S. Se non vi basta ricordate che nel periodo autunnale a Trieste e in tutto il Friuli Venezia Giulia è possibile vivere antichissime dolci tradizioni di Halloween, tramandate da secoli.

Ovviamente questi sono solo consigli e mie impressioni. Trieste è bella in ogni stagione e le cose da vedere si possono intercambiare come meglio si crede (salvo periodi di apertura e chiusura di alcuni siti).

Quindi qual è la vostra Trieste preferita? In che stagione pensate sia meglio visitarla?

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