Nei precedenti articoli abbiamo scoperto le tradizioni di San Nicolò e dei Krampus, nel Friuli Venezia Giulia, specialmente nelle zone della montagna nel tarvisiano e nella Venezia Giulia, oggi continuiamo a cercare tradizioni e usanze in queste terre di confine.
Le tradizioni natalizie in MittelEuropa, Italia e in Friuli Venezia Giulia
Si sa il Friuli Venezia Giulia è terra multi etnica, crocevia di tradizioni natalizie antiche e mescolate. Questa mescolanza di lingue e culture ha fatto sì che anche nelle usanze che precedono il Natale ci siano distinguo e peculiarità.
Tradizioni natalizie in Friuli Venezia Giulia: San Nicolò
Se a Trieste, Gorizia e in tutta la fascia confinaria con Slovenia e Austria i regali a bimbi come le tradizioni natalizie in Mitteleuropa impongono, li portano figure legate per lo più all’immaginario nordico, mitteleuropeo e teutonico, nel resto della regione ci immergiamo tra tradizioni più italiche e finalmente troviamo anche qualche quota rosa, che tra San Nicolò e demoniaci krampus la quantità di testosterone era oramai satura.
Infatti in Friuli i bimbi devono pazientare fino al 13 dicembre, giorno di Santa Lucia, per ricevere i primi acconti di doni natalizi, portati dice la tradizione dalla bella signorina in groppa al suo asinello.
Tradizioni natalizie in Friuli Venezia Giulia: Santa Lucia
Santa Lucia è una tradizione molto sentita in Italia, ma semisconosciuta alla sottoscritta,e come a me, credo alla maggioranza dei triestini, in quanto a Trieste è quasi del tutto ignorata.
Io in realtà ne ho, fin da piccina, sentito parlare da mamma, nonna emiliane e papà friulano, ma a dire il vero con la tipica arroganza dei triestini, ho sempre fatto spallucce rispondendo:
«Non mi interessa io ho San Nicolò.»
Crescendo però mi sono accorta che aldilà della Venezia Giulia e delle valli montane Santa Lucia è attesa con impazienza. Parenti, cugini amici del vicino Friuli, Veneto e dell’Italia tutta hanno iniziato a chiedermi cosa ti ha portato Santa Lucia?
Ovviamente io con la solita “arroganza” triestina ho per un po’ continuato a far spallucce, arroccandomi nella mia convinzione di essere io nel giusto e loro sbagliati.
Ma chi è sta Santa Lucia? Cosa vuole?
Perchè vuole rubare il posto al nostro San Nicolò?
Ad un certo punto ho capito che se tanti la aspettano io non dovevo continuare a ignorarla, anche perché, sapete come si dice, se vuoi sconfiggere il tuo nemico devi conoscerlo… e allora al grido: “difendiamo san Nicolò“, ho iniziato a documentarmi.
Santa della Luce
Ho scoperto che la cultura popolare narra le vicende di una ragazzina bellissima, Lucia per l’appunto, nata a Siracusa e vissuta nel periodo dell’imperatore romano Diocleziano. Questa bimba buona e bella ha dedicato la vita ad aiutare i poveri, andandoli a cercare nelle catacombe con una lanterna in bilico sopra la fronte.
La tradizione popolare racconta anche che Lucia si sarebbe strappata gli occhi per non cedere alla suppliche del fidanzato. Proprio per questo è festeggiata come la santa della luce.
Il suo stesso nome evoca la luce derivando dal latino Lùcia, femminile di Lùcius, la cui radice è lux, lucis, luce.
Santa Lucia tradizioni natalizie in Italia
Tale ricorrenza è molto sentita in Italia allora ho incominciato a chieder in giro e ho scoperto che la festività è molto sentita soprattutto in:
- Lombardia: dove in particolare, nelle provincie di Bergamo e di Brescia i bambini scrivono la letterina a Santa Lucia, chiedendo dei regali. Il 13 dicembre è uso travestirsi da Santa Lucia e in sella ad un asinello (ultimamente mi è stato detto che l’asinello spesso viene sostituito da una bici o da una moto), portare i doni ai bambini buoni, aiutati dal cocchiere Castaldo. I bimbi, prima di andare a nanna, sono soliti a lasciare una tazza di caffelatte per la Santa, un po’ di vino e qualche leccornia per Castaldo e devono anchepreparare della paglia per nutrire l’asinello e disporla sotto la cappa del camino, dal quale la Santa scende. I bimbi poi devono andare subito a letto, chiudere gli occhi, perché la Santa non vuole farsi scorgere ed addormentarsi canterellando delle filastrocche. Ai bimbi disubbidienti, ancora svegli la Santa getta della cenere negli occhi e passa oltre senza lasciare nessun dono.Nel bresciano la canzoncina dedicata alla santa è:
- Emilia Romagna: si tiene ogni anno a Bologna la Fiera di Santa Lucia. Su questa sono ferrata! Mamma e nonno fin da piccola mi raccontavano delle bancarelle sotto il portico monumentale della Chiesa dei Servi, dove andavano a comprare le decorazioni per addobbare l’albero, il presepe o semplicemente dei buoni dolciumi. In realtà mi è venuto in mente che da bambina ci sono stata varie volte anche io e alcune delle palline del mio abete proprio da lì provengono!
- Sicilia: a Siracusa città natale delle Santa, le manifestazioni durano una settimana, al nostro Friuli dove fiere, messe, concerti, feste, detti popolari e tradizioni si susseguono in moltissimi paesi. Qui tradizionalmente, il 13 dicembre si mangia la “cuccia“per commemorare la santa che portò il grano ai siciliani affamati. La parola siciliana “cuccia” deriva dall’arabo “kiskiya” che significa infatti proprio grano.”
Santa Lucia, tradizioni natalizie nel mondo
Santa Lucia viene anche detta Santa della Luce, protettrice degli occhi e della vista e a mia sorpresa ho scoperto essere molto seguita anche nei paesi scandinavi e nei balcani.
Santa Lucia nel mondo
- In Svezia: Sembra che nel settecento alcune famiglie aristocratiche svedesi abbiano introdotto il Luciadagen tradizione, secondo la quale, la mattina del 13 dicembre, la figlia maggiore dovesse vestire i panni di Lucia e servire la colazione a letto ai propri genitori. Oggi la tradizione è più viva che mai, infatti ogni anno viene incoronata una Santa Lucia in ogni cittá della Svezia. Le candidate, giovani ragazze o bambin, durante la settimana che porta al 13 dicembre, in diversi luoghi della città danno vita alla processione di “Sankta Lucia”. Le ragazze, con una corona di candele in testa, scortate da damigelle e paggetti vestiti in abito bianco con una fascia rossa legata alla vita, in coro cantano canzoni natalizie e portano luce e dolci allo zafferano, i lussekater (al link potete trovare la ricetta) nelle case e loghi di lavoro.
Santa Lucia e le tradizioni natalizie in MittelEuropa: Istria e Dalmazia
Santa Lucia è molto sentita anche in Istria e in Dalmazia soprattutto sulla costa tra le popolazioni di lingua italiana.
Infatti antiche tradizioni e detti pololari si tramandano in molti racconti anche degli esuli dalmati.
Tutti sanno che il solstizio d’inverno cade il 21 dicembre (in realtà prima della riforma gregoriana del 1582 il solstizio cadeva proprio il 13 dicembre, giorno di Santa Lucia) e da ciò i detti polpolari, che tutti conosciamo:
Santa Lucia, è la notte più lunga che ci sia
e quindi
Santa Lucia il giorno più corto che ci sia.
In Istria non c’è località in cui, proverbi e usanze non si rincorrano e si sovrappongano: Albona, Dignano, Antignana, Orsera, Pirano, Rovigno, Momiano, tutti hanno una loro tradizione e un detto per il solstizio invernale.
“De Santa Luzìa fin a Nadal – dicono gli albonesi – cresse el giorno un pas de gal; da Nadal fin a Pasqueta, cresse ‘l giorno de mez’oreta”.
“Santa Luzia, la note più longa che ghe sia”
Abitudine pagana, persa nella notte dei tempi quindi quella dello scambio dei doni che, nel mondo contadino, erano, simbolo e promessa di fertilità. Questa tradizione poi in molte zone è stata soppiantata dall’abitudine di far regali in occasione di San Niccolò.
Al culto della fertilità e della divinazione del futuro si è tramandata invece tra fiumani e istriani la tradizione di porre a dimora, per Santa Lucia, in ciotole e piattini il “grano natalizio” (saraceno di solito) da collocare alla vigilia sotto l’abete, accanto al presepe.
Una prima tradizione parla di mettere a dimora una piantina per ciascun membro della famiglia, contraddistinta da un cartellino con il nome. Il più fortunato dei familiari, nell’anno a venire, sarà colui il cui frumento sarà cresciuto più alto. In molte località per renderle più belle le piantine le si fascia con dei nastrini rossi e a volte ci si colloca in mezzo una candela accesa.
Un secondo metodo divinatorio parla di calcolo delle calende, dal 14 al 25 dicembre le prime, cui fa seguito un secondo calcolo di verifica (dal 26 dicembre all’Epifania).
Molto complesso e variegato questo sistema di previsione del futuro, io sinceramente poco ci ho capito, se qualcuno ne sa qualcosa ben venga!
In Istria soprattutto sulla costa di ponente, da Capodistria a Parenzo, le calende venivano calcolate sui primi 24 giorni di gennaio: i primi 12 si riferivano ai mesi da gennaio a dicembre, dal 13 al 24 a comprova si divinava in ordine inverso. Ovviamente parlando di civiltà per lo più contadine si divina soprattutto il tempo, i raccolti e l’abbondanza.
Molte di queste usanze sono ovviamente lascito della dominazione veneta in queste terre e infatti da Venezia il culto di Santa Lucia si diffuse ovunque, e soprattutto nelle località dell’Adriatico.
Infatti a Venezia, nella chiesa dei Santi Geremia e Lucia, riposano ancor oggi le spoglie della santa, si dice fatte arrivare qui durante la quarta crociata (quella che non giunse mai a destinazione) dal doge Enrico Dandolo, che le avrebbe trafugate da Costantinopoli insieme ai famosi quattro cavalli di bronzo della basilica di San Marco.
A Venezia i l culto della santa si diffuse a tal punto che divenne assieme a San Marco, patrona della città, da qui poi, come abbiamo, visto si diffuse sia via mare, sia via terra, nelle terre dominate dalla Repubblica veneziana, per arrivare in gran parte d’Europa.
E in Friuli? Tradizioni natalizie di Santa Lucia’
Anche in Friuli, l’abbiamo già detto, il culto di santa Lucia è molto sentito ed ssendo crocevia di popoli e culture, qui troviamo mescolate molte delle usanze viste prima ele tradizioni natalizie collegate alla santa Lucia abbondano:
- Proverbi sulla lunghezza del giorno e delle ombre.
Nadâl un pît di gjâl, Prindalan un pît di cjan, Pefanie un pît di strie.
Natale un passo di gallo, Primo dell’Anno un passo di cane, Epifania un passo di strega.
- Tradizioni natalizie e pre natalizie, che fanno sì che nella fantasia dei più piccoli, santa Lucia arrivi dal cielo e porti con sé un carretto pieno di doni, trainato da un asinello, annunciata da un campanello che suona per fare addormentare i bambini. La leggenda narra che i bimbi non debbano vedere la santa che potrebbe gettare cenere nei loro occhi e che se i piccoli dovessero essere trovati svegli, l’asinello con i doni cambierà strada. La sera, prima di andare a dormire, i bambini quindi pongono sul davanzale un piatto pieno di crusca e di farina per il pasto dell’animale: santa Lucia nel piatto rimasto vuoto depone balocchi, dolciumi e frutti. In molti paesi nei giorni che precedono la ricorrenza, per rendere più suggestiva l’attesa, si passa nelle strade suonando un campanello.
Spesso accanto ai doni Lucia lascia anche una manciata di carbone, o una piccola verga, per ammonire i più capricciosi, vi ricorda qualcosa?
Le feste della tradizione natalizia Friulana- le sagra di santa Lucia
Ovviamente a queste si associano messe, celebrazioni, feste, sagre, cori, mercati o un misto di tutto ciò come all’Antîghe Sâgre di Sante Lussie, ossia l’Antica Sagra dedicata a Santa Lucia, festa di origini medioevali del borgo“ a Venzone, Resia, Udine, Pordenone
Che bello! Quante tradizioni legate a questa figura femminil, portatrice di luce, conosciuta fin dall’antichità come Lucina, la dea sabina della luce, venerata poi anche dai romani, nel giorno più buio.
Ah ancora qualche curiosità Lucia è presente anche nell’arte: da Caravaggio a Dante Alighieri che nella sua Divina Commedia la cita come simbolo di Luce, a Elvis Presley, che incise volta una versione della ben nota barcarola napoletana “Santa Lucia” .
Beh certo tutto questo non arriva a travestirsi da san Nicolò o da Krampus, però sta santa Lucia (soprattutto Elvis) e tutte ste tradizioni natalizie in MittelEuropa mi piacciono sempre più!
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Che bello scoprire diversità e somiglianze nelle varie feste e ricorrenze! Anche giù da mio padre si festeggia Santa Lucia più che addirittura il Natale! Vestirsi da Krampus? Anche noi, mi fanno un po’ impressione!
In effetti l’idea di vestirmi da Krampus… anche no!
Però le tradizioni così diverse e così simili sono sempre belissime!